sabato 23 febbraio 2008

Gotta




Le imponenti barriere de jure e de facto, la nevrosi del dogma. L'afoso, soffocante cemento, il freddo acciaio del magistero (un'impalcatura barocca che fa venire in mente i lunghi merletti che coprivano polsi e mani, a celar le tracce di gotta) che si sostituisce via via, pian piano, al legno verde, alla fresca rugiada del vangelo. L'eucaristia per pochi, gli ordini sacri per pochissimi, i muri di gomma, i continui sermoni ideologici tesi a inculcar l'odio anzitutto per noi stessi e poi per tutti agli altri perché nessuno sia in pace, nessuno viva Dio, nessuno abbia il nostro amore, nessuno sia esente da pesi.